domenica 23 novembre 2014

Rincontriamoci sul Blog!

Cari Amici (quelli che mi leggono volentieri e anche gli altri), ben ritrovati.
Riprendo il Blog MagisanotoCanberra, dopo l'interruzione di qualche mese. Come al solito spero di darvi notizie, curiosità, aneddoti e immagini australiane che vi potranno interessare.
Alcuni hanno lamentato che non riescono ad inserire commenti. Purtroppo non so perché, dato che comunque ho attivato la funzione per consentire a tutti di commentare. Siccome i commenti e le critiche sono bene accette, fatele eventualmente per email all'indirizzo  luigi.catizone@gmail.com


PARLIAMO DI MAGISANO (finalmente......)
Mi sembra opportuno darvi qualche notizia su Magisano, il mio paese natale, che compone anche la prima parte del titolo di questo Blog.
È da là che la mia quasi settantennale avventura ha avuto inizio.
Consentitemi questa breve digressione sentimentale. Prometto che quanto prima tornerò alle cronache, alle curiosità e alle immagini australiane.
Per prima cosa, chiedo scusa ai Magisanesi per eventuali errori od omissioni.

Il nome originale di Magisano era "Vucisano", nome che derivava dai cespugli diffusissimi  della zona, chiamati "Vùcissi" (non chiedetemi, per favore, il corrispondente in italiano), particolarmente adatti ai forni a frasche, per il loro alto contenuto resinoso.
A seguito della peste del 1200, le poche famiglie della comunità, che erano insediate in una zona bassa, verso il fiume Simeri, detta Trinchise, si trasferirono in una zona più alta verso la Sila, detta Zinnante. In effetti pare che quello fosse il primo nucleo dell'attuale territorio di Magisano, che fu inizialmente  casale di Taverna, che era il paese più grande della zona, e che appartenne ai Ruffo di Catanzaro fino al 1464 e successivamente al demanio regio. Il decreto francese del 4 maggio 1811 istituiva i Comuni e Magisano venne prima considerato frazione di Albi, piccolo centro verso la Sila, e poi, il 25 gennaio 1820, fu elevato a Comune autonomo.
Magisano è alle falde della Piccola Sila, ad una altezza di quasi 600 metri sul livello del mare, da dove si vede bene il mar Ionico, verso Sellia Marina. Ha oggi circa 1200 abitanti, considerando anche le due frazioni di San Pietro Magisano e Vincolise. In passato, fino agli anni '50, io lo ricordo, aveva un'altra frazione, Uria, che è sulla costa e piuttosto lontana e scomoda da raggiungere. Credo che l'attribuzione di questa frazione derivasse dal fatto che ogni comune di montagna dovesse avere della terra verso il mare, più fertile e più adatta a particolari colture, come il grano.
Ma dove sarà mai Magisano? Eccolo!!!




Altra vista cartografica di Magisano
Magisano visto dall'alto

Nelle 2 ultime foto, Magisano visto arrivando da Catanzaro, attraverso la strada di fondo valle, costruita da una trentina di anni (foto fatte da me nel settembre 2014)


Le varie foto fin qui riportate, servono a far capire come Magisano sia collocato in una zona particolarmente impervia. Ciò  ne ha, per molti decenni, determinato un certo isolamento e ci dice anche della grande fatica che la popolazione faceva (e in parte ancora fa) per vivere.

Ma entriamo ora nel paese. Essenzialmente è da sempre diviso in Susu e Jusu. Cioè la parte alta e bassa del paese. Andare dal fondo, dove passava la strada statale, alla cima del paese, detta "a curima de petre", cioè la cima delle pietre (questo nome dice molto delle caratteristiche geologiche del terreno: roccioso, impervio e faticoso), era una impresa atletica di non poco conto.
Si è poi aggiunto, negli anni '50, il quartiere del Monastero, nella parte centrale del paese, grazie al "tracciolino" che era il primo tratto della strada che avrebbe dovuto raggiungere direttamente la Sila. Questa strada non è mai stata completata, ma nel corso dei decenni si è inerpicata verso l'alto per 7-8 Km, fino a raggiungere, credo intorno ai 1000 metri di altezza, un altipiano, dove è nato un laghetto tra i pini, molto bello e suggestivo e con un panorama mozzafiato verso la vallata. Il luogo è stato opportunamente attrezzato con panchine, tavoli e fornelli da picnic e viene utilizzato come posto di incontro ed aggregazione. Mi auguro che i miei compaesani sappiano salvaguardarlo.
Negli ultimi anni, le nuove costruzioni sono state collocate prevalentemente lungo questa direttrice. Vi è il Municipio, le Scuole, il monumento ai Caduti.
A Magisano ci sono due Chiese: quella dell'Immacolata, in Piazza, la Chiesa Matrice, e quella della Madonna del Rosario che è nell'antico Monastero.
La prima è stata meritoriamente restaurata di recente, dopo essere stata abbandonata per alcuni anni. È tornata all'antica bellezza, specie all'interno, dove i Magisanesi, giovani e soprattutto non più giovani (me compreso), hanno tanti ricordi.
Il Monastero era una struttura rimasta inutilizzata per molti decenni e poi restaurata. Sorgeva verosimilmente su un cimitero o era in parte un cimitero, dato che sotto al pavimento, durante il restauro, sono stati trovati innumerevoli resti umani.

La Piazza principale e la Chiesa Dell'Immacolata (foto fatta dal balcone di Annina di zio Fiore Cortese, sposata Verrino) e a seguire alcune immagini dell'interno della Chiesa
La venerata statua dell'Immacolata Concezione

L'ingresso con l'organo


Volta della Chiesa

Altare maggiore con la statua della Madonna Addolorata

Questo è il Monastero, consacrato alla Madonna del Rosario

A San Pietro Magisano, c'è La Chiesa della Madonna della Luce, molto venerata in zona e che il giorno della sua Festa, l'otto settembre, raccoglie tantissimi fedeli anche da tutti i paesi vicini.
A chi mai potrà interessare? Non lo so, ma segnalo che io sono nato Jusu, proprio al bordo della strada nazionale e nel '60 la mia famiglia si è trasferita nella casa costruita dai miei genitori al "Tracciolino", allora via Monastero e oggi via Maurizio Giglio. 
Casa natale di Juso (....ovviamente non c'è e mai ci sarà una targa, lo dico per prevenire le derisioni)
Casa dell'adolescenza, costruita dai miei genitori, ora non più nostra da qualche decennio.
Di seguito, metto alcune vedute di Magisano e dei panorami stupendi che dal paese si possono godere. Sono foto che ho fatto nel Settembre del 2014.
Infine, per chi vorrà ancora leggermi, racconterò di qualche celebrità Magisanese.
 
Zona cosiddetta "Santo Quaranta"

Vista dal Monastero. In fondo si vede San Pietro Magisano
Ancora vista verso San Pietro Magisano e sullo sfondo, a destra è Albi e in fondo è Sorbo San Basile

Il paese a sinistra è Pentone; quello a destra, quasi lineare, è Fossato Serralta

U Serrune (quartiere di Magisano)

Là in fondo si vede il mare, ma la foto non rende, ma vi assicuro che è là.

Magisano visto dalla strada per il Cimitero, sotto Valluzza
Magisano visto dalla strada per il Cimitero, sotto Valluzza
Il laghetto in cima al paese, di cui parlo nel testo.

La cosiddetta "Acqua e 'Ntopa". È l'acqua che dalle sorgenti nella parte sovrastante del paese, viene, attraverso un sistema semplice ma efficace di canali, convogliata e portata in paese e nelle zone circostanti, per annaffiare gli orti e gli alberi da frutto (notare come a metà settembre l'acqua sia ancora abbondante, come in tutta la Sila)


Una delle condotte forzate che, dagli invasi creati in Sila e in territorio magisanese, alimentano le turbine delle centrali elettriche sorte negli ultimi decenni. Questo è stato possibile grazie alla grande quantità  di acqua in Sila e ai grandi dislivelli del territorio.

Il Municipio

Il Monumento ai tanti Caduti Magisanesi


Parliamo ora dei Magisanesi famosi.
Il primo è Marco Tullio Catizone, evidentemente antenato mio e di molti magisanesi, essendo Catizone il cognome più diffuso in paese. Purtroppo era un malfattore, anche se dotato di iniziativa e astuzia. Chi volesse avere notizie dettagliate può leggere quanto scritto sul Dizionario Biografico degli Italiani della Enciclopedia Italiana Treccani al sito http://www.treccani.it/enciclopedia/ricerca/marco-Tullio-Catizone/Dizionario_Biografico/.
Qui, in poche parole, dirò che, nato a Magisano a metà del 1500 da nobile famiglia, ebbe una buona istruzione. Si trasferì  poi a Messina con la moglie. La professione e la condizione sociale erano oscure, ma non era privo di mezzi, tanto che nel 1598 poteva intraprendere un lungo viaggio che da Messina lo portò a Roma, Loreto, Verona, Ferrara ed infine a Venezia. Qui conobbe un soldato italiano, che aveva combattuto in gioventù in Africa al seguito del re Sebastiano del Portogallo e che lo convinse della sua somiglianza con il defunto sovrano Sebastiano,  morto in battaglia nel 1578 e divenuto per i Portoghesi, soggetti in conseguenza della sua morte all'odiata dominazione spagnola, il simbolo della perduta indipendenza nazionale. Altre tre persone si erano lasciate irretire fino ad allora in questo progetto-trappola, ma ci rimisero la pelle. Il nostro Marco Tullio invece aveva stoffa di impostore e fondate speranze di riuscire a condurre meglio il gioco, traendone magari anche cospicui vantaggi personali. A tale scopo si procurò adeguata informazione delle più recenti vicende della storia portoghese e adattò il suo aspetto (si fece allungare un braccio e gonfiare una caviglia, non senza sofferenze) a quello del defunto re. Purtroppo non sapeva una parola di Portoghese. Vi risparmio tutte le infinite vicende tra arresti, condanne e rinascite, viaggi, e altro (che potete leggere meglio nel sito sopra riportato). L'ultimo definitivo processo fu celebrato a Sanlucar de Barrameda e questa volta fu condannato  a morte.  La sentenza fu eseguita il 27 settembre 1603 nella pubblica piazza di Sanlucar.
Questa vicenda insegna due cose:  prima, il cognome Catizone è segnalato a Magisano da almeno la metà del '500; seconda, i Catizone, partiti da nobili origini, ma con spunti di evidente delinquenza, si sono nel tempo evoluti, restando nobili e diventando assolutamente onesti e rispettabili (e scusate l'autoreferenzialità).
Importante è anche Antonino Greco, mio bisnonno da parte di madre,  nato a Vincolise, frazione di Magisano, giurista, patriota e combattente, che dal 1848 si schierò con Garibaldi contro il regime borbonico. Patì il carcere e visse esule in Francia e in Piemonte. Nel 1860 fu eletto prodittatore, consigliere provinciale e fu anche deputato della prima Assemblea Nazionale in rappresentanza di Catanzaro. Per ricordare questo personaggio, l’amministrazione comunale di Magisano ha pubblicato, con le Edizioni Ursini di Catanzaro, il volume “Antonio Greco nel Risorgimento Italiano”, di Cesare Mulè. Nella sua casa di Vincolise, sorge oggi la Casa museo “Antonino Greco” – Museo Etnografico e Risorgimentale"  Il palazzo si sviluppa su due piani e un seminterrato. Per maggiori notizie, visitare anche il sito
http://www.vallecrocchio.it/musei_magisano.htm
Un altro importante magisanese è stato Pietro Lia. Orfano della prima guerra mondiale, grazie ad alcune borse di studio, si laureò in legge e divenne un famoso avvocato penalista del foro di Roma. Non dimenticò mai le sue origini calabresi e magisanesi in particolare. Divenne sindaco per diversi mandati negli anni '60. Ebbe idee innovative che diedero un volto nuovo al paese.
Sua l'idea di sfruttare l'abbondanza dell'acqua silana e nel territorio di Magisano. Furono progettati e costruiti degli invasi dove confluivano, anche grazie a gallerie, le acque del territorio. Poi, attraverso condotte forzate, erano avviate, lungo i ripidi crinali, ad alimentare le turbine delle centrali elettriche. I due impianti di Albi e Magisano, regolati dal serbatoio del Passante, che ha un volume utile di regolazione di 35 milioni di mc, utilizzano i deflussi del fiume Passante (più a valle denominato Alli) e quelli del fiume Simeri e dei suoi affluenti Ferro e Ortica, derivati in gronda ed immessi nella galleria di derivazione dell’impianto Albi. Gli impianti, situati entrambi in provincia di Catanzaro, si sviluppano tra le quote 1123 e 354 m s.m. con un dislivello totale di 769 metri. 
Altra idea di Pietro Lia fu la strada di fondo valle che collegasse Magisano e i paesi vicini, a Catanzaro, senza passare  dalla strada statale, attraverso il colle di Cafarda, con 40 Km veramente difficili. L'attuale strada di fondo valle è molto agevole, in territorio molto meno impervio ed è di solo una ventina di chilometri.
Anche la costruzione della strada che da Magisano portasse nel cuore della Sila Piccola era un suo sogno, ma questo si realizzò  solo a metà, purtroppo.
Magisano ha riconosciuto il valore e l'impegno di Pietro Lia, dedicandogli una delle principali piazze del paese.

Altro personaggio del Comune, ma questa volta di San Pietro Magisano, è il regista cinematografico Gianni Amelio. È stato autore, tra 'altro di film celebri, come Colpire al cuore, I Ragazzi di via Panisperna, Il ladro di bambini, Lamerica, Così  ridevano, Le chiavi di casa, La stella che non c'è, L'intrepido, e altri. Chi volesse notizie più dettagliate può cercare su Wikipedia http://it.wikipedia.org/wiki/Gianni_Amelio e altri numerosi siti.
Ha vinto 3 David di Donatello, 6 Nastri d'Argento, 3 Globi d'Oro, è stato candidato all'Oscar con Porte Aperte, ha vinto il Leone d'oro  alla Mostra di Venezia con il film Così  ridevano.